Dopo la mozzarella di colore nero al carbone vegetale pensavamo di aver visto tutto, ma invece, come dice qualcuno non c’è mai fine al peggio e il peggio in questo caso è la mozzarella colorata!
Fonte foto: Facebook
Sì, avete capito bene, ci sono caseifici che si divertono a produrre mozzarella di bufala di diversi colori come rosa, giallo, grigio, azzurro etc.
Non abbiamo assaggiato questa mozzarella e inoltre non sappiamo con quale latte venga prodotta, ma a vederla, a noi appassionati della tradizione casearia ha fatto un po’ impressione. Speriamo si tratti solo di un test e di una trovata pubblicitaria di questo caseificio della provincia di Salerno.
La cosa peggiore forse è che il colore di questa mozzarella non dipende da una particolare spezia o aroma che viene aggiunto durante la sua preparazione, ma da un colorante alimentare (dichiara lo stesso produttore su Facebook). I coloranti alimentari sono coloranti non tossici, ma si tratta comunque di composti chimici che se male non fanno non sono neanche un toccasana per il nostro organismo.
Fonte foto: Facebook
C’eravamo già espressi sulla mozzarella nera e sui suoi dubbi effetti benefici per l’organismo, adesso ci tocca anche parlare della mozzarella “arcobaleno”. Così come per la mozzarella al carbone vegetale, anche nel caso della mozzarella colorata ci poniamo la stessa domanda e, dunque, se c’era davvero bisogno di andare a snaturare un prodotto tipico già perfetto così com’è. Se, però, sul carbone vegetale possiamo anche chiudere un occhio, in quanto si tratta di un prodotto totalmente naturale, sui coloranti proprio no. Tra l’altro a vederla sembra una spugna colorata e abbiamo addirittura intercettato foto di trecce di bufala bicolore.
È vero che ormai l’unico obiettivo nell’era della condivisione sui social è quello di farsi notare come meglio si può, però per favore lasciate stare il nostro oro BIANCO, piuttosto concentratevi sul mantenimento degli altissimi standard qualitativi i quali hanno reso celebre la nostra terra.
Fonte foto: Caseificio
Noi consigliamo di inventare nuovi accostamenti, nuove tipologie di degustazione o nuove ricette da preparare con la mozzarella ma non rendetela artificiosa e finta. Soprattutto in un periodo come questo, in cui la gente cerca di mangiare il più possibile prodotti naturali, biologici e soprattutto privi di sostanze ottenute con chissà quali processi, a chi pensate possa interessare una mozzarella rosa? Adesso cosa ci dobbiamo aspettare?
