A quasi un anno dalla legge sulla tracciabilità, il presidente della Commissione parlamentare Anticontraffazione, Mario Catania, ha fatto visita nella patria della mozzarella Dop, insieme a undici membri dell’organismo della Camera dei deputati. E, durante una conferenza stampa tenutasi presso le Regie Cavallerizze della Reggia di Caserta, nuova sede del Consorzio di Tutela della Mozzarelle di Bufala Campana, si è soffermato sui progressi dell’oro bianco in termini di sicurezza.

“La mozzarella di bufala campana – ha affermato Catania – è il prodotto che ha registrato negli ultimi anni i più grandi miglioramenti in termini di qualità e genuinità, ed è uno dei più affidabili del comparto enogastronomico.

Fonte: Consorzio tutela mozzarella di bufala campana Dop

Fonte: Consorzio tutela mozzarella di bufala campana Dop

Grazie al decreto sulla tracciabilità del latte e ai tanti controlli effettuati, il fenomeno della contraffazione, secondo Catania, è arginato, ed è ormai possibile sapere con certezza dove comprano il latte i 1400 allevamenti dell’area di produzione della mozzarella di bufala campana Dop. Un attestato di fiducia che non può non inorgoglire il settore, a maggior ragione perché proviene dall’ex Ministro dell’Agricoltura, che in passato non era stato per niente tenero verso la Dop campana.

“Dopo i primi mesi di rodaggio – gli ha fatto ecco Antonio Limone, commissario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici – oggi si può dire che il sistema funziona e ne sono evidenti i risultati: aumento del prezzo del latte, maggiore regolarizzazione dei contratti, diminuzione del ‘latte a terra’ e minor ricorso al congelamento. È senza dubbio un virtuoso modello di tracciabilità che ci permettiamo di proporre anche per altre filiere”.  

Certo c’è ancora molto da migliorare, soprattutto in termini di trasparenza. Se infatti il nuovo sistema nazionale di tracciabilità obbliga allevatori e caseifici a caricare i dati giornalieri su latte e produzione su una piattaforma informatica, non tutti – soprattutto fra i trasformatori e al di fuori della Campania – sono ancora iscritti al sistema telematico obbligatorio. Alcune “ammonizioni” sono già partite e seguiranno sanzioni. Tuttavia la svolta positiva è evidente e la sensazione è che si possa arrivare presto a un completo adeguamento alle novità, in direzione di una sempre maggiore trasparenza e sicurezza.  

 

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